Come si può andare avanti? La risposta è: non si può. Almeno non sforzandosi, onestamente.

Non riesco a uscire dalla mia stanza senza prima fissare il portatile di Bright Side, rimasto intatto sul comò da oltre una settimana. Lei lo ha lasciato a me. Contiene tutta la musica che ha scritto – e io mi sento onorato di averlo ricevuto. La mente mi sta gridando di prenderlo, ma il cuore sta facendo pesare la sua autorità e mi ordina di partire senza. Non sono pronto.

Ci addormentiamo sempre così. Lei sta talmente bene tra le mie braccia che giurerei che Dio l’abbia creata apposta per quello.

Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo, rivivere quello dell’anno scorso. Bright Side e Gracie erano qui, ma non etaforicamente. Intendo fisicamente, in questa stessa stanza con noi. A ridere e a mangiare cupcake fino a stare male.
Adesso sorrido, al pensiero, ma mi si stringe lo stomaco.
Non voglio mangiare i cupcake senza di loro.
Basta con i compleanni.
Basta con i ricordi.
Cazzo quanto odio i ricordi

È come se non riuscissi a pensare abbastanza a lei e a ricordare: la sua risata, sempre presente, profonda ma femminile; la leggera spolverata di lentiggini sul naso e sulle guance e sulle spalle; quanto amasse guardare il tramonto; il suono della sua voce quando mi diceva ‘Ti voglio bene’; o com’era bello ascoltarla suonare il violino.

Mi mancherà tutto questo. La nostra amicizia. La familiarità. Bright Side è sempre stata qui, accanto a me. Facciamo sempre tutto insieme.