Quasi avesse tenuto una breve rappresentazione teatrale, l'avvocato si mette una mano sul cuore e si inchina. Poi apre la porta a due battenti e dice: Permettono? a indicare che il colloquio è finito. Richard sa benissimo anche lui che fuori sono in attesa molti rumeni, vietnamiti e africani. Passando con Ithemba davanti al guardaroba e vedendo un cilindro sulla mensola per cappelli, gli viene quasi il dubbio che questo avvocato dalle sembianze di un gufo sia arrivato in volo, dal lontano Ottocento, direttamente nel ventunesimo secolo – in questo secolo nuovo e tuttavia così vecchio, con i suoi interminabili flussi di esseri umani che, dopo essere sopravvissuti alla traversata in un mare vero, rischiano ora di affogare nei fiumi e nei mari di carte.
— Jenny Erpenbeck
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